Apresentações dos livros de Luigi Giussani
Renato Farina Vicedirettore di Libero
Il 25 marzo, alle ore 18.30, nell’Aula Magna dell’Università di Sassari, si è svolto l’incontro di presentazione del libro di don Luigi Giussani Perché la Chiesa. Hanno partecipato don Felice Nuvoli, docente di filosofia e teologia dogmatica alla Pontificia facoltà Teologica della Sardegna e Renato Farina, giornalista e vicedirettore di Libero. L’incontro si è svolto in forma di dialogo davanti a studenti universitari, casalinghe, pensionati… un pubblico eterogeneo, in parte anche accademico (il Professore Attilio Mastimo ha introdotto la presentazione a nome del Rettore dell’Università) e politico (il Presidente Francesco Cossiga si è collegato telefonicamente per un saluto). Presenti il sindaco di Sassari Nanni Campus, il vice sindaco e alcuni assessori. « La certezza della fede in don Giussani diventa metodo, passione educativa, valorizzazione del lumicino che fumiga in ogni uomo, fino a farlo diventare fiamma. L’anima di don Giussani è proprio mostrare che la fede cristiana è vivibile per tutti» ha detto don Felice Nuvoli, e ha aggiunto: «Ciò a cui educa la Chiesa è il problema della verità di sé. Gesù si pone come educatore di una posizione corretta per affrontare correttamente i problemi della vita». Renato Farina integrava dicendo che «la verità cristiana non è un ornamento alla verità umana, ma è la pienezza dell'umanità». Per questo ciò che per molti è motivo di scandalo, la concezione cioè di una Chiesa che non curi solo l’aspetto spirituale dell’uomo, ma tutto l’uomo, accettando di impegnarsi in tutta la realtà, per CL è motivo di impegno reale: «La Chiesa non è nel mondo per risolvere i problemi della politica, ma questo non significa che la Chiesa vive dalle nubi in su. Lo scopo è l’educazione religiosa dell’umanità, ma nel suo impegno c’è una costante: per forza di cose la Chiesa chiede un assetto politico che favorisca la libertà per tutti». Ma precisamente perché esiste la Chiesa? «Per aiutarci nell’amore alla verità. È una domanda di felicità che non ha confine che permette di capire che senso ha la parola Dio». Al dinamico dialogo tra i relatori è seguito quello con il pubblico: l’assemblea, veramente partecipata, ha oltrepassato i tempi a disposizione.